Il Centro Natatorio, nel quartiere Mompiano di Brescia, è stato realizzato nel 2013 a seguito di un concorso internazionale -bandito nel 2005- e vinto dall’architetto Camillo Botticini. Situato in una zona periferica a Nord della città, l’impianto si sviluppa all’interno di un’area di forma rettangolare, delimitata su due lati da strade carrabili, e sugli altri due lati rispettivamente da un campo sportivo e da un ambito di verde ripariale che fa da filtro a un parcheggio. Il Centro Natatorio, essendo collocato in un contesto urbano a vocazione sportiva -per la presenza di altri impianti e del vicino stadio da calcio- ricerca forti relazioni con la città, superando quella logica atopica che caratterizza molto spesso la progettazione degli impianti sportivi che, in genere, sono dislocati indifferentemente nelle città, svincolati dal contesto, e ispirati a un programma unicamente funzionale. In questo caso, la soluzione progettuale adottata prevede un blocco mono-materico e monolitico di dimensioni 84x42 metri e sviluppato su un’altezza di 9 metri. Il volume, rivestito esternamente da una trama di piastrelle in klinker brunito, è stato concepito come un oggetto scultoreo, la cui forma è segnata da profondi scavi che dinamizzano la percezione dello spazio. Le porzioni di materia sottratta regolano l’illuminazione e l’organizzazione funzionale degli spazi interni, generando trasversalità visuali tra le varie parti dell’impianto. La calibrazione del rapporto tra pieno e vuoto regola le relazioni urbane che l’edificio instaura con il contesto. Nel prospetto Sud, a ridosso della strada carrabile e al di sotto del grande scavo orizzontale, la superficie si articola con gradazioni diverse di trasparenza: la parete di vetrocemento, posta dietro la tribuna della piscina (utile a far filtrare la luce nel piano interrato e a schermare visivamente la vista sulla strada) culmina in sommità con una fascia orizzontale di vetro che sospende la massa piena e leggermente aggettante del grande volume.
Sul lato Nord, un lungo taglio alla base del volume permette allo spazio interno di relazionarsi in maniera continua con una vasta area verde. Con questa grande apertura, che nella sua estensione si ripiega per incidere anche il prospetto Ovest, l’intento è quello di ricercare -dall’interno- una relazione di continuità con le tre piscine scoperte disposte all’esterno. In questo lato la prevalenza del vuoto favorisce l’interazione tra spazio interno ed esterno. Al contrario, per quanto riguarda il fronte Est, il peso massivo dell’edificio è dominante per negare la relazione visiva con la strada adiacente. Qui l’edificio si articola attraverso un muro chiuso che protegge uno spazio intermedio aperto, concepito come un giardino sassoso e delimitato verso l’interno da una superficie trasparente per entrare in continuità visiva con gli spazi interni del complesso. Su fronte Est, l’unica occasione di apertura è offerta, al livello superiore, da un volume in aggetto che si protende sulla strada, aprendosi verso il paesaggio.
Per quanto riguarda la distribuzione interna, il complesso è costituito da tre nuclei funzionali principali. Il primo di questi caratterizza il piano terra per la presenza di un grande spazio a doppia altezza in corrispondenza della piscina principale (una vasca da pallanuoto di 33x25 metri) che è coperta da un solaio formato da una sequenza di imponenti travi sospese in legno lamellare sbiancato. All’interno di questo grande spazio, sul lato Sud, è presente una tribuna di 800 posti; mentre sul lato Nord, una grande vetrata consente agli spettatori l’affaccio verso l’esterno, oltre che permettere l’illuminazione naturale. Attorno a questo spazio si dispongono gli ulteriori due nuclei funzionali che contengono rispettivamente una sala con due piccole vasche per i corsi (inserite a ridosso del fronte Nord, in relazione visiva con quelle esterne a Ovest e con la piscina principale interna), e il nucleo degli spogliatoi che, articolandosi su tre livelli (atleti, utenti e fitness) sono collocati in posizione baricentrica. Il sistema distributivo verticale, localizzato a ridosso della tribuna, ospita anche gli spazi d’ingresso. Infine, al piano interrato sono disposti i vani tecnici di gestione degli impianti e ulteriori locali di servizio. Tutte le pareti interne degli spazi sono rivestite con la stessa tessitura in klinker utilizzata all’esterno, anche se con tonalità scure maggiormente mutevoli; mentre le pavimentazioni, sia interne che esterne, contrastano con la cromia verticale della grande massa muraria, attraverso un materiale chiaro che risulta essere maggiormente armonico con le superfici d’acqua delle piscine.
Dati generali:
Localizzazione: Mompiano, Brescia (Italia)
Committente: Brescia Mobilità S.p.A.
Cronologia: 2005-2013
Area: 12.000 mq; 6.840 mq (SLP)
Importo lavori: 6.200.000 €
Progettazione architettonica: Arch. Camillo Botticini, Arch. Francesco Craca e Arch. Arianna Foresti con Studio Montanari & Partners S.r.l. e Arch. Nicola Martinoli
Gruppo di progetto: Arch. Michela Cibaldi, Arch. Paola Bettinsoli, Geom. Ignazio Marchetti
Direzione lavori: Ing. Marco Rossi e Arch. Alessio Rossi
Progetto strutturale: Studio Montanari & Partners S.r.l. - Ing. Luca Varesi e Ing. Giorgio Piliego
Progetto impiantistico: Milano Progetti S.r.l., Palumbo Ingegneri Associati
Progetto impianti elettrici: Studio Cvr Engineering
Impresa costruttrice: Campana Costruzioni S.r.l.
Bibliografia
- AA.VV., Non solo nuoto, in “Domus”, Sull’acqua/On water, n. 897, 2006, p. 10.
- Carbone Maria, Il nuovo lido dei bresciani, in “TSPORT”, Luglio-Agosto 2013, pp. 25-31.
- Guerrucci Emanuela, Polo natatorio a Mompiano, Brescia, in “L’industria delle costruzioni”, n. 434, 2013, pp. 66-71.
- Mulazzani Marco, Camillo Botticini – senza fronzoli: A Brescia una piscina che funge da ingresso a un quartiere della città, in “Casabella”, n. 843, 2014, pp. 72-77.
Sitografia
-AA. VV., Centro Natatorio a Brescia, in “Domus”, Milano, 2015,
1. C. Botticini, Centro Natatorio a Mompiano (Brescia), Volumetria, Modello (fonte: C. Botticini).
2. C. Botticini, Centro Natatorio a Mompiano (Brescia); Pianta del piano terra; Disegno (fonte: C. Botticini).
3. C. Botticini, Centro Natatorio a Mompiano (Brescia); Sezioni; Disegni (fonte: C. Botticini).
4. C. Botticini, Centro Natatorio a Mompiano (Brescia); Lato Sud/Est; Foto (foto di A. Galperti, fonte: C. Botticini).
5. C. Botticini, Centro Natatorio a Mompiano (Brescia); Particolare aggetto; Foto (foto di A. Galperti, fonte: C. Botticini).
6. C. Botticini, Centro Natatorio a Mompiano (Brescia); Ingresso; Foto (foto di A. Galperti, fonte: C. Botticini).
7. C. Botticini, Centro Natatorio a Mompiano (Brescia); Ingresso secondario; Foto (foto di A. Galperti, fonte: C. Botticini).
8. C. Botticini, Centro Natatorio a Mompiano (Brescia); Atrio; Foto (foto di A. Galperti, fonte: C. Botticini).
9. C. Botticini, Centro Natatorio a Mompiano (Brescia); Giardino sassoso sul fronte Est; Foto (foto di A. Galperti, fonte: C. Botticini).
10. C. Botticini, Centro Natatorio a Mompiano (Brescia); Vista del giardino sassoso dall’interno con riflessi; Foto (foto di Atelier XYZ, fonte: C. Botticini).
11. C. Botticini, Centro Natatorio a Mompiano (Brescia); Piscina principale; Foto (foto di A. Galperti, fonte: C. Botticini).
12. C. Botticini, Centro Natatorio a Mompiano (Brescia); Dettagli materici; Foto (foto di Atelier XYZ, fonte: C. Botticini).
13. C. Botticini, Centro Natatorio a Mompiano (Brescia); Piscine piccole interne; Foto (foto di A. Galperti, fonte: C. Botticini).
14. C. Botticini, Centro Natatorio a Mompiano (Brescia); Lato Nord/Ovest; Foto (foto di A. Galperti, fonte: C. Botticini).
15. C. Botticini, Centro Natatorio a Mompiano (Brescia); Lato Ovest; Foto (foto di A. Galperti, fonte: C. Botticini).
Il Centro Natatorio, nel quartiere Mompiano di Brescia, è stato realizzato nel 2013 a seguito di un concorso internazionale -bandito nel 2005- e vinto dall’architetto Camillo Botticini. Situato in una zona periferica a Nord della città, l’impianto si sviluppa all’interno di un’area di forma rettangolare, delimitata su due lati da strade carrabili, e sugli altri due lati rispettivamente da un campo sportivo e da un ambito di verde ripariale che fa da filtro a un parcheggio. Il Centro Natatorio, essendo collocato in un contesto urbano a vocazione sportiva -per la presenza di altri impianti e del vicino stadio da calcio- ricerca forti relazioni con la città, superando quella logica atopica che caratterizza molto spesso la progettazione degli impianti sportivi che, in genere, sono dislocati indifferentemente nelle città, svincolati dal contesto, e ispirati a un programma unicamente funzionale. In questo caso, la soluzione progettuale adottata prevede un blocco mono-materico e monolitico di dimensioni 84x42 metri e sviluppato su un’altezza di 9 metri. Il volume, rivestito esternamente da una trama di piastrelle in klinker brunito, è stato concepito come un oggetto scultoreo, la cui forma è segnata da profondi scavi che dinamizzano la percezione dello spazio. Le porzioni di materia sottratta regolano l’illuminazione e l’organizzazione funzionale degli spazi interni, generando trasversalità visuali tra le varie parti dell’impianto. La calibrazione del rapporto tra pieno e vuoto regola le relazioni urbane che l’edificio instaura con il contesto. Nel prospetto Sud, a ridosso della strada carrabile e al di sotto del grande scavo orizzontale, la superficie si articola con gradazioni diverse di trasparenza: la parete di vetrocemento, posta dietro la tribuna della piscina (utile a far filtrare la luce nel piano interrato e a schermare visivamente la vista sulla strada) culmina in sommità con una fascia orizzontale di vetro che sospende la massa piena e leggermente aggettante del grande volume.
Sul lato Nord, un lungo taglio alla base del volume permette allo spazio interno di relazionarsi in maniera continua con una vasta area verde. Con questa grande apertura, che nella sua estensione si ripiega per incidere anche il prospetto Ovest, l’intento è quello di ricercare -dall’interno- una relazione di continuità con le tre piscine scoperte disposte all’esterno. In questo lato la prevalenza del vuoto favorisce l’interazione tra spazio interno ed esterno. Al contrario, per quanto riguarda il fronte Est, il peso massivo dell’edificio è dominante per negare la relazione visiva con la strada adiacente. Qui l’edificio si articola attraverso un muro chiuso che protegge uno spazio intermedio aperto, concepito come un giardino sassoso e delimitato verso l’interno da una superficie trasparente per entrare in continuità visiva con gli spazi interni del complesso. Su fronte Est, l’unica occasione di apertura è offerta, al livello superiore, da un volume in aggetto che si protende sulla strada, aprendosi verso il paesaggio.
Per quanto riguarda la distribuzione interna, il complesso è costituito da tre nuclei funzionali principali. Il primo di questi caratterizza il piano terra per la presenza di un grande spazio a doppia altezza in corrispondenza della piscina principale (una vasca da pallanuoto di 33x25 metri) che è coperta da un solaio formato da una sequenza di imponenti travi sospese in legno lamellare sbiancato. All’interno di questo grande spazio, sul lato Sud, è presente una tribuna di 800 posti; mentre sul lato Nord, una grande vetrata consente agli spettatori l’affaccio verso l’esterno, oltre che permettere l’illuminazione naturale. Attorno a questo spazio si dispongono gli ulteriori due nuclei funzionali che contengono rispettivamente una sala con due piccole vasche per i corsi (inserite a ridosso del fronte Nord, in relazione visiva con quelle esterne a Ovest e con la piscina principale interna), e il nucleo degli spogliatoi che, articolandosi su tre livelli (atleti, utenti e fitness) sono collocati in posizione baricentrica. Il sistema distributivo verticale, localizzato a ridosso della tribuna, ospita anche gli spazi d’ingresso. Infine, al piano interrato sono disposti i vani tecnici di gestione degli impianti e ulteriori locali di servizio. Tutte le pareti interne degli spazi sono rivestite con la stessa tessitura in klinker utilizzata all’esterno, anche se con tonalità scure maggiormente mutevoli; mentre le pavimentazioni, sia interne che esterne, contrastano con la cromia verticale della grande massa muraria, attraverso un materiale chiaro che risulta essere maggiormente armonico con le superfici d’acqua delle piscine.
Dati generali:
Bibliografia
Sitografia
Didascalie immagini
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