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Chiesa dei SS. Cipriano e Cornelio a Calcata

Giovanni Rocco Cellini

 

La chiesa di Calcata Nuova, intitolata ai Santi Cornelio e Cipriano ed inaugurata nel 2009 dopo circa due anni e mezzo di lavori, è stata realizzata per sopperire alla mancanza di un edificio religioso per la comunità locale che, dopo aver abbandonato nel secondo dopoguerra il centro storico di Calcata per trasferirsi nel nuovo borgo, svolgeva le funzioni religiose all’interno di un modesto capannone prefabbricato.
La decisione di realizzare la nuova chiesa risale al 1996, quando l’allora vescovo di Civita Castellana, Mons. Divo Zadi, in occasione della sua visita pastorale, si rese conto di questa mancanza e si impegnò nel nuovo progetto affidandone la progettazione all’architetto Paolo Portoghesi.
L’impianto della chiesa si caratterizza con uno spazio a pianta centrale, i cui elementi della struttura determinano una forma stellare che si ripercuote con qualche variazione anche in alzato
L’edificio, infatti, è composto principalmente di due parti: la prima, che corrisponde al basamento mistilineo e in tufo faccia-vista, come la rupe su cui sorge Calcata, è quella che apparendo come una cittadella fortificata accoglie e raccoglie i fedeli; la seconda invece, è il tiburio verticale che, allargandosi verso l’alto con una superficie continua, ma piegata a ventaglio, si dilata per captare la luce, simboleggiando la trascendenza. Il punto di contatto tra basamento e tiburio si configura come una corona stellata che, con le sue continue sporgenze e rientranze, modula e fa vibrare la luce che proviene dall’alto all’interno dello spazio. Del resto, tale organizzazione dello spazio liturgico, al di là della sua configurazione e del linguaggio adottato, risponde alle istanze pronunciate in seno al Concilio Vaticano II. La centralità dello spazio definisce un senso di avvolgimento tra i fedeli e l’altare e il posizionamento reciproco delle varie parti risponde a determinati simbolismi. L’organizzazione spaziale valorizza, inoltre, l’asse longitudinale ottenuto dalla successione delle tradizionali tappe del percorso processionale: il portale, l’atrio, l’abside con l’altare, l’ambone e l’immagine del Cristo Risorto.
Il simbolismo attraversa il progetto della chiesa anche nella sua matrice geometrica di poligono a sette lati. Il sette, infatti, è un numero privilegiato - sia nella tradizione ebraica che in quella cristiana - per i molteplici riferimenti a cui si rifà, dai giorni della settimana e del ciclo lunare, al numero dei Sacramenti, dai doni dello Spirito Santo alle Virtù, dai dolori della Vergine alle quattordici stazioni della Via Crucis.
In pianta, il bordo polilobato dell’aula è configurato con delle linee spezzate ad eccezione del lobo che accoglie l’abside che, contrariamente agli altri è curvo. Attorno all’aula sono presenti delle estensioni in corrispondenza di alcuni lobi: su entrambi i lati del presbiterio la pianta si estende con due appendici - anch’esse poligonali - che accolgono rispettivamente la sacrestia e il battistero. Una terza estensione è invece il luogo raccolto dove esercitare il sacramento della Penitenza attraverso la Confessione.
Fin dall’inizio del suo concepimento formale, l’architetto Portoghesi si è costantemente confrontato con l’ingegnere Antonio Maria Michetti, allievo di Pier Luigi Nervi, per la progettazione delle strutture. Per ragioni di velocità costruttiva, ma anche per ragioni etiche ed economiche di carattere più generale (è lo stesso Portoghesi che lega le ragioni tecnologico-costruttive della chiesa anche al tema cogente di costruire molti edifici religiosi nelle periferie), il progetto è pensato con una struttura in cemento armato prefabbricato, per poi essere montato in opera. La struttura in cemento armato prefabbricato si compone alla base di quattordici sostegni a cavalletto. Essi sono binati sui vertici del poligono a sette lati, convergenti verso il centro della pianta e collegati tra loro. Si di essi si elevano i diedri che, disobbedendo alla “regola del filo a piombo”, costituiscono le pareti inclinate del tiburio, anch’esse in cemento armato e rivestite in tufo. Ad esse si sovrappone la copertura che si configura come una maglia stellare realizzata con una struttura in legno lamellare e acciaio. Sulla sommità di essa è infine collocata la cupola quale lucernario in poliuretano trasparente.
La geometria del coronamento stellato in legno è riproposta a terra, nel disegno della pavimentazione interna, con l’intento di stabilire ancora una volta il richiamo simbolico alla trascendenza e alla continua proiezione del cielo in terra e viceversa.
Insieme alla presenza del tufo, dell’intonaco bianco e del cemento che reca le impronte delle casseforme, la presenza molto accentuata del legno, nella struttura di copertura, negli infissi, nei banchi, nell’ambone, nelle acquasantiere, ecc…, simboleggia invece la Croce di Cristo, la Tavola del Cenacolo e la prima giovinezza di Gesù che visse vicino al laboratorio di un falegname.
Fin dal principio, l’idea progettuale è stata quella di caratterizzare lo spazio architettonico anche con la presenza di opere d’arte, di pittura e di scultura. Sono stati coinvolti vari artisti, tra cui lo scultore Paolo Borghi che ha realizzato l’altare in terracotta, l’immagine di Cristo Risorto, le statue in bronzo della Vergine e in terracotta dei santi titolari; oltre che il pittore di paesaggio Luigi Frappi che si è occupato delle tele collocate nelle cappelle laterali, e la pittrice Rita Rivelli che ha realizzato la vetrata istoriata sopra il portale di ingresso.
Tutta la costruzione della chiesa è stata molto apprezzata dagli abitanti di Calcata Nuova, che durante le fasi di realizzazione hanno assistito con interesse al cantiere a al montaggio delle strutture prefabbricate.

Dati generali1:

Localizzazione: Calcata (Viterbo)
Cronologia: 2001 (incarico); 2006-2009 (costruzione)
Progetto architettonico: Prof. Arch. Paolo Portoghesi, Prof. Arch. Giovanna Massobrio
Ing. Antonio Maria Michetti
Arch. Riccardo Pellegrin
Tegola Canadese, Vittorio Veneto (Treviso)
Mosaico sul portale d’ingresso: Progetto Arte Poli (Verona)
Prefabbricazione in calcestruzzo: Edilgori, Orte (Viterbo)
Interventi artistici: Paolo Borghi (altare in terracotta, immagine di Cristo Risorto, statue in bronzo della Vergine e in terracotta dei SS. Cornelio e Cipriano); Luigi Frappi (i due grandi paesaggi nelle cappelle laterali); Rita Rivelli (vetrata istoriata sopra il portale di ingresso).

Note

1 Vedi http://www.dibaio.com/tegola_canadese_portoghesi_calcata/, consultato il 03/09/2020.

Bibliografia

- Portoghesi Paolo, Geomorfismo, archetipi e simboli in architettura, in “Agathón”, n. 2, 2017, pp. 11-24.
- Portoghesi Paolo, Chiesa dei SS. Cipriano e Cornelio a Calcata, Viterbo, in “Chiesa oggi: architettura e comunicazione”, n. 88, 2009, p. 33-42.
- “Architetture e città del 3 Millennio”, n. 0, anno I.

Sitografia

- Portoghesi Paolo, http://www.dibaio.com/tegola_canadese_portoghesi_calcata/, consultato il 03/09/2020.

Didascalie delle immagini

1. P. Portoghesi, Chiesa dei SS. Cornelio e Cipriano a Calcata, Viterbo, Corona stellata del tiburio, Foto (fonte: P. Portoghesi, Geomorfismo, archetipi e simboli in architettura, in “Agathón”, n. 2, 2017, p. 17)
2. P. Portoghesi, Chiesa dei SS. Cornelio e Cipriano a Calcata, Viterbo, Corona stellata del tiburio, Foto (fonte: Paolo Portoghesi, “Chiesa dei SS. Cipriano e Cornelio a Calcata (Viterbo), in http://www.dibaio.com/tegola_canadese_portoghesi_calcata/, consultato il 21.10.2020
3. P. Portoghesi, Chiesa dei SS. Cornelio e Cipriano a Calcata, Viterbo, Veduta esterna, Foto (fonte: https://gramho.com/media/2177488668325980999, consultato il 28/10/2020)
4. P. Portoghesi, Chiesa dei SS. Cornelio e Cipriano a Calcata, Viterbo, Sezione, Disegno (fonte: P. Portoghesi, Geomorfismo, archetipi e simboli in architettura, in “Agathón”, n.2, 2017, p.16)
5. P. Portoghesi, Chiesa dei SS. Cornelio e Cipriano a Calcata, Viterbo, Spaccato assonometrico, Disegno (fonte: P. Portoghesi, Geomorfismo. Archetipi e simboli in architettura, in “Agathón”, n. 2, 2017, p. 17)
6. P. Portoghesi, Chiesa dei SS. Cornelio e Cipriano a Calcata, Viterbo, Pianta piano terra, Disegno (fonte: P. Portoghesi, Geomorfismo. Archetipi e simboli in architettura, in “Agathón”, n. 2, 2017, p. 17)
7. P. Portoghesi, Chiesa dei SS. Cornelio e Cipriano a Calcata, Viterbo, Pianta, Disegno (fonte: P. Portoghesi, Geomorfismo. Archetipi e simboli in architettura, in “Agathón”, n. 2, 2017, p. 17
8. P. Portoghesi, Chiesa dei SS. Cornelio e Cipriano a Calcata, Viterbo, Dettaglio, Foto (fonte: Paolo Portoghesi, “Chiesa dei SS. Cipriano e Cornelio a Calcata (Viterbo), in http://www.dibaio.com/tegola_canadese_portoghesi_calcata/, consultato il 21.10.2020)
9. P. Portoghesi, Chiesa dei SS. Cornelio e Cipriano a Calcata, Viterbo, Dettaglio, Foto (fonte: Paolo Portoghesi, “Chiesa dei SS. Cipriano e Cornelio a Calcata (Viterbo), in http://www.dibaio.com/tegola_canadese_portoghesi_calcata/, consultato il 21.10.2020)