Il nuovo Teatro dell’Opera di Firenze è stato costruito in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, motivo per cui l’opera, che ha visto la posa della prima pietra il 24 novembre 2009, è stata conclusa nel 2011, dopo ventitre mesi di cantiere.La gara si è svolta secondo un appalto integrato a procedura aperta per la progettazione esecutiva, il cui iter è stato semplificato -agevolando i finanziamenti e l’esecuzione- proprio dal “grande evento” dichiarato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri relativamente all’Anniversario dell’Unità Nazionale dell’anno 20111.
Il progetto in gara è stato vinto dallo studio romano ABDR2, composto -in ordine- da Maria Laura Arlotti, Michele Beccu, Paolo Desideri e Filippo Raimondo, insieme all’Associazione Temporanea di Imprese S.A.C. e I.G.I.T., guidata da Emiliano Cerasi, dell’omonima impresa romana di costruzioni.
Il programma funzionale del nuovo Teatro dell’Opera consiste in una grande sala lirica da 2000 posti, una sala per musica concertistica da 1000 posti, una grande cavea per spettacoli musicali all’aperto da 2400 posti e chiaramente tutta la grande macchina teatrale che comprende la torre scenica, il palco, i laboratori, il golfo mistico, le sale prova, i camerini e gli altri servizi correlati. Si tratta quindi di un programma complesso dove -come ha spiegato Paolo Desideri- ogni forma è chiamata a risolvere la stringente funzionalità e l’infinità dei problemi prestazionali, normativi e distributivi3.
Tutto il complesso è collocato in un’area di bordo del Parco delle Cascine di Firenze, nel suo apice più incuneato dentro la città storica, in stretto rapporto con il sistema viario e la vecchia stazione ferroviaria Leopolda.
Si tratta di un’area che i piani urbanistici hanno destinato alla musica e alla cultura e dove il nuovo Auditorium non costituisce un vero e proprio edificio ma un paesaggio artificiale, ovvero un complesso di spazi pubblici, terrazze, giardini e volumi che appaiono conformati da un movimento di suolo che ne determina le plastiche. Questo luogo formalizza di fatto un percorso urbano e il processo della progressiva trasfigurazione e smaterializzazione delle pietre dei Medici nel verde naturale, proiettando quindi la città storica all’esterno e viceversa4.
Il sedime della costruzione misura circa 140 x 170 metri ed è suddiviso da una trama ortogonale e di passo variabile che ordina e distribuisce tutti gli spazi, come le geometrie romane a castrum che si possono riconoscere nella lettura delle giaciture edilizie del centro di Firenze5. Su questa maglia è impostata la struttura mista in cemento armato ed acciaio con cui è stato costruito l’intero complesso.
Il volume inclinato, ceramico di Kerlite, della grande sala lirica, che si innesta alla base della torre scenica, consente -alla quota urbana e a sud-est- l’ingresso nel foyer principale. Delle rampe esterne in pietra serena permettono l’accesso sulla copertura di questo volume inclinato. Qui è presente la grande cavea all’aperto che proietta -dopo essersi voltati e dal basso verso l’alto- lo sguardo sul centro storico di Firenze.
La torre scenica ospita in sommità uffici e ristoranti e la sua stereometria è smaterializzata all’esterno da un rivestimento fatto di listelli ceramici invetriati, cangianti da grigio a verde, e montati a secco su un telaio ancorato alle pareti da mensole in acciaio. Di notte, grazie ad un sistema di illuminazione artificiale, essa appare come una grande lampada urbana.
A nord invece, è presente la sala concertistica, il cui volume orizzontale è anch’esso rivestito di Kerlite. Questo corpo di fabbrica, a cui si può accedere sia dal foyer principale che direttamente dall’esterno, si protende in un patio antistante più riservato.
L’interno cavo della grande sala lirica è caratterizzato dall’essere troncoconico ed è conformato secondo operazioni di sottrazione della materia. La sua configurazione -derivata da una curva a base ellittica- è ottimizzata nei termini dell’efficienza acustica6. Le balconate sono avvolte da una maglia metallica ramata, fittamente traforata e continua che appare diafana, opaca o trasparente in base alle differenti condizioni della luce, ed al costante dialogo cromatico con i legni che riscaldano percettivamente lo spazio7.
Note
1 Cfr. C. Conforti, Il teatro dell’opera alle Cascine, già nuovo parco della musica e della cultura di Firenze, in “Casabella”, n. 811, 2012, p. 78. 2 Lo studio ABDR è stato fondato a Roma nel 1982 da Maria Laura Arlotti (Roma, 1955), Michele Beccu (Cagliari, 1952), Paolo Desideri (Roma, 1953) e Filippo Raimondo (Cefalù, 1953). Oltre all’attività professionale associata, i componenti dello studio svolgono ricerca e insegnamento nelle Facoltà di Architettura di Roma, Pescara e Bari e sono stati invitati in numerose Scuole di Architettura internazionali. I loro lavori -inseriti principalmente nel settore delle grandi opere infrastrutturali- sono documentati sulle principali riviste di architettura e attraverso mostre in Italia e all’estero. 3 Cfr. P. Desideri, La forma come risorsa. La nuova stazione Tiburtina e altri progetti dello Studio ABDR, Lectio Magistralis, Aula Magna della Facoltà di Architettura di Via Gramsci a Roma, Sapienza Università di Roma, 16/12/2011, D. Mandolesi (a cura), pubblicata in P. Desideri Firenze. Nuovo Auditorium, in P. Desideri, La forma come risorsa. La nuova stazione Tiburtina e altri progetti dello studio ABDR, e-book, Facoltà di Architettura Sapienza Università di Roma, Lulu.com, 2013, pp. 25-26, www.lulu.com/shop/paolo-desideri/la-forma-come-risorsa/ebook/product-213..., consultato il 20/09/2018.
Per un dibattito sulle ragioni della forma in architettura, prendendo in esame anche il progetto per il nuovo Auditorium di Firenze Cfr. P. Desideri, La forma come opportunità, in M. D’Annuntiis, L. Coccia (a cura), Conferenza presso la Scuola di Ateneo di Architettura e Design, Università di Camerino, Ascoli Piceno 2011. 4 Cfr. D. Costi, Nuovo teatro dell’Opera, in D. Costi (a cura), ABDR. Temi, opere e progetti, Electa, Milano 2015, p. 152. Cfr. anche P. Desideri, La forma come risorsa. La nuova stazione Tiburtina e altri progetti dello Studio ABDR…, cit., p. 25. 5 C. Conforti, Il teatro dell’opera alle Cascine, già nuovo parco della musica e della cultura di Firenze…, cit., p. 81. 6 Ivi, p. 84. 7 Cfr. D. Costi, Nuovo teatro dell’Opera…, cit.
Bibliografia
- D’Annuntiis Marco, Coccia Luigi (a cura), Paolo Desideri. La forma come opportunità, Conferenza presso la Scuola di Ateneo di Architettura e Design, Università di Camerino, Ascoli Piceno 2011. - Conforti Claudia, Il teatro dell’opera alle Cascine, già nuovo parco della musica e della cultura di Firenze, in “Casabella”, n. 811, 2012, pp. 76-89. - Costi Dario, Nuovo teatro dell’Opera, in Costi D. (a cura), ABDR. Temi, opere e progetti, Electa Architettura, Milano 2015, pp. 152-169. - Desideri Paolo, Firenze. Nuovo Auditorium, in Desideri P., La forma come risorsa. La nuova stazione Tiburtina e altri progetti dello studio ABDR, e-book, Facoltà di Architettura Sapienza Università di Roma, Lulu.com, 2013, pp. 24-27, www.lulu.com/shop/paolo-desideri/la-forma-come-risorsa/ebook/product-213..., consultato il 20/09/2018.
1. Studio ABDR, Planimetria urbana alla quota della grande sala del teatro, disegno digitale (fonte: Costi D., Nuovo teatro dell’Opera, in Costi D. (a cura), ABDR. Temi, opere e progetti, Electa Architettura, Milano 2015, p.154). 2. Studio ABDR, Planimetria alla quota della torre scenica e della cavea all’aperto in copertura, disegno digitale (fonte: Costi D., Nuovo teatro dell’Opera, in Costi D. (a cura), ABDR. Temi, opere e progetti, Electa Architettura, Milano 2015, p.160). 3. Studio ABDR, Sezioni sulle due sale del teatro, disegno digitale (fonte: Costi D., Nuovo teatro dell’Opera, in Costi D. (a cura), ABDR. Temi, opere e progetti, Electa Architettura, Milano 2015, p. 160). 4. Studio ABDR, Prospetti sud-ovest (in alto) e sud-est (in basso), disegno digitale (fonte: Costi D., Nuovo teatro dell’Opera, in Costi D. (a cura), ABDR. Temi, opere e progetti, Electa Architettura, Milano 2015, p. 158). 5. Percorso esterno verso l’ingresso principale dell’Auditorium (foto Raniero Carloni). 6. Ingresso principale all’Auditorium (foto Raniero Carloni). 7. Rampe esterne (foto Raniero Carloni). 8. Nuovo teatro dell’Opera, in Costi D. (a cura), ABDR. Temi, opere e progetti, Electa Architettura, Milano 2015, p. 153). 9. Vista complessiva dell’Auditorium (foto Moreno Maggi, fonte: Costi D., Nuovo teatro dell’Opera, in Costi D. (a cura), ABDR. Temi, opere e progetti, Electa Architettura, Milano 2015, p. 155). 10. Torre scenica (foto Raniero Carloni). 11. Foyer principale (foto Raniero Carloni). 12. Traguardi interni nel foyer (foto Raniero Carloni). 13. Vista della grande sala lirica dal palcoscenico (foto Raniero Carloni). 14. Vista della grande sala lirica dalle balconate (foto Raniero Carloni). 15. Vista nella platea della grande sala lirica (foto Raniero Carloni).
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Il nuovo Teatro dell’Opera di Firenze è stato costruito in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, motivo per cui l’opera, che ha visto la posa della prima pietra il 24 novembre 2009, è stata conclusa nel 2011, dopo ventitre mesi di cantiere.La gara si è svolta secondo un appalto integrato a procedura aperta per la progettazione esecutiva, il cui iter è stato semplificato -agevolando i finanziamenti e l’esecuzione- proprio dal “grande evento” dichiarato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri relativamente all’Anniversario dell’Unità Nazionale dell’anno 20111.
Il progetto in gara è stato vinto dallo studio romano ABDR2, composto -in ordine- da Maria Laura Arlotti, Michele Beccu, Paolo Desideri e Filippo Raimondo, insieme all’Associazione Temporanea di Imprese S.A.C. e I.G.I.T., guidata da Emiliano Cerasi, dell’omonima impresa romana di costruzioni.
Il programma funzionale del nuovo Teatro dell’Opera consiste in una grande sala lirica da 2000 posti, una sala per musica concertistica da 1000 posti, una grande cavea per spettacoli musicali all’aperto da 2400 posti e chiaramente tutta la grande macchina teatrale che comprende la torre scenica, il palco, i laboratori, il golfo mistico, le sale prova, i camerini e gli altri servizi correlati. Si tratta quindi di un programma complesso dove -come ha spiegato Paolo Desideri- ogni forma è chiamata a risolvere la stringente funzionalità e l’infinità dei problemi prestazionali, normativi e distributivi3.
Tutto il complesso è collocato in un’area di bordo del Parco delle Cascine di Firenze, nel suo apice più incuneato dentro la città storica, in stretto rapporto con il sistema viario e la vecchia stazione ferroviaria Leopolda.
Si tratta di un’area che i piani urbanistici hanno destinato alla musica e alla cultura e dove il nuovo Auditorium non costituisce un vero e proprio edificio ma un paesaggio artificiale, ovvero un complesso di spazi pubblici, terrazze, giardini e volumi che appaiono conformati da un movimento di suolo che ne determina le plastiche. Questo luogo formalizza di fatto un percorso urbano e il processo della progressiva trasfigurazione e smaterializzazione delle pietre dei Medici nel verde naturale, proiettando quindi la città storica all’esterno e viceversa4.
Il sedime della costruzione misura circa 140 x 170 metri ed è suddiviso da una trama ortogonale e di passo variabile che ordina e distribuisce tutti gli spazi, come le geometrie romane a castrum che si possono riconoscere nella lettura delle giaciture edilizie del centro di Firenze5. Su questa maglia è impostata la struttura mista in cemento armato ed acciaio con cui è stato costruito l’intero complesso.
Il volume inclinato, ceramico di Kerlite, della grande sala lirica, che si innesta alla base della torre scenica, consente -alla quota urbana e a sud-est- l’ingresso nel foyer principale. Delle rampe esterne in pietra serena permettono l’accesso sulla copertura di questo volume inclinato. Qui è presente la grande cavea all’aperto che proietta -dopo essersi voltati e dal basso verso l’alto- lo sguardo sul centro storico di Firenze.
La torre scenica ospita in sommità uffici e ristoranti e la sua stereometria è smaterializzata all’esterno da un rivestimento fatto di listelli ceramici invetriati, cangianti da grigio a verde, e montati a secco su un telaio ancorato alle pareti da mensole in acciaio. Di notte, grazie ad un sistema di illuminazione artificiale, essa appare come una grande lampada urbana.
A nord invece, è presente la sala concertistica, il cui volume orizzontale è anch’esso rivestito di Kerlite. Questo corpo di fabbrica, a cui si può accedere sia dal foyer principale che direttamente dall’esterno, si protende in un patio antistante più riservato.
L’interno cavo della grande sala lirica è caratterizzato dall’essere troncoconico ed è conformato secondo operazioni di sottrazione della materia. La sua configurazione -derivata da una curva a base ellittica- è ottimizzata nei termini dell’efficienza acustica6. Le balconate sono avvolte da una maglia metallica ramata, fittamente traforata e continua che appare diafana, opaca o trasparente in base alle differenti condizioni della luce, ed al costante dialogo cromatico con i legni che riscaldano percettivamente lo spazio7.
Note
1 Cfr. C. Conforti, Il teatro dell’opera alle Cascine, già nuovo parco della musica e della cultura di Firenze, in “Casabella”, n. 811, 2012, p. 78.
2 Lo studio ABDR è stato fondato a Roma nel 1982 da Maria Laura Arlotti (Roma, 1955), Michele Beccu (Cagliari, 1952), Paolo Desideri (Roma, 1953) e Filippo Raimondo (Cefalù, 1953). Oltre all’attività professionale associata, i componenti dello studio svolgono ricerca e insegnamento nelle Facoltà di Architettura di Roma, Pescara e Bari e sono stati invitati in numerose Scuole di Architettura internazionali. I loro lavori -inseriti principalmente nel settore delle grandi opere infrastrutturali- sono documentati sulle principali riviste di architettura e attraverso mostre in Italia e all’estero.
3 Cfr. P. Desideri, La forma come risorsa. La nuova stazione Tiburtina e altri progetti dello Studio ABDR, Lectio Magistralis, Aula Magna della Facoltà di Architettura di Via Gramsci a Roma, Sapienza Università di Roma, 16/12/2011, D. Mandolesi (a cura), pubblicata in P. Desideri Firenze. Nuovo Auditorium, in P. Desideri, La forma come risorsa. La nuova stazione Tiburtina e altri progetti dello studio ABDR, e-book, Facoltà di Architettura Sapienza Università di Roma, Lulu.com, 2013, pp. 25-26, www.lulu.com/shop/paolo-desideri/la-forma-come-risorsa/ebook/product-213..., consultato il 20/09/2018.
Per un dibattito sulle ragioni della forma in architettura, prendendo in esame anche il progetto per il nuovo Auditorium di Firenze Cfr. P. Desideri, La forma come opportunità, in M. D’Annuntiis, L. Coccia (a cura), Conferenza presso la Scuola di Ateneo di Architettura e Design, Università di Camerino, Ascoli Piceno 2011.
4 Cfr. D. Costi, Nuovo teatro dell’Opera, in D. Costi (a cura), ABDR. Temi, opere e progetti, Electa, Milano 2015, p. 152. Cfr. anche P. Desideri, La forma come risorsa. La nuova stazione Tiburtina e altri progetti dello Studio ABDR…, cit., p. 25.
5 C. Conforti, Il teatro dell’opera alle Cascine, già nuovo parco della musica e della cultura di Firenze…, cit., p. 81.
6 Ivi, p. 84.
7 Cfr. D. Costi, Nuovo teatro dell’Opera…, cit.
Bibliografia
- D’Annuntiis Marco, Coccia Luigi (a cura), Paolo Desideri. La forma come opportunità, Conferenza presso la Scuola di Ateneo di Architettura e Design, Università di Camerino, Ascoli Piceno 2011.
- Conforti Claudia, Il teatro dell’opera alle Cascine, già nuovo parco della musica e della cultura di Firenze, in “Casabella”, n. 811, 2012, pp. 76-89.
- Costi Dario, Nuovo teatro dell’Opera, in Costi D. (a cura), ABDR. Temi, opere e progetti, Electa Architettura, Milano 2015, pp. 152-169.
- Desideri Paolo, Firenze. Nuovo Auditorium, in Desideri P., La forma come risorsa. La nuova stazione Tiburtina e altri progetti dello studio ABDR, e-book, Facoltà di Architettura Sapienza Università di Roma, Lulu.com, 2013, pp. 24-27, www.lulu.com/shop/paolo-desideri/la-forma-come-risorsa/ebook/product-213..., consultato il 20/09/2018.
Sitografia
http://www.abdr.it/progetti/progetto/teatro-dell-opera
Didascalie delle immagini
1. Studio ABDR, Planimetria urbana alla quota della grande sala del teatro, disegno digitale (fonte: Costi D., Nuovo teatro dell’Opera, in Costi D. (a cura), ABDR. Temi, opere e progetti, Electa Architettura, Milano 2015, p.154).
2. Studio ABDR, Planimetria alla quota della torre scenica e della cavea all’aperto in copertura, disegno digitale (fonte: Costi D., Nuovo teatro dell’Opera, in Costi D. (a cura), ABDR. Temi, opere e progetti, Electa Architettura, Milano 2015, p.160).
3. Studio ABDR, Sezioni sulle due sale del teatro, disegno digitale (fonte: Costi D., Nuovo teatro dell’Opera, in Costi D. (a cura), ABDR. Temi, opere e progetti, Electa Architettura, Milano 2015, p. 160).
4. Studio ABDR, Prospetti sud-ovest (in alto) e sud-est (in basso), disegno digitale (fonte: Costi D., Nuovo teatro dell’Opera, in Costi D. (a cura), ABDR. Temi, opere e progetti, Electa Architettura, Milano 2015, p. 158).
5. Percorso esterno verso l’ingresso principale dell’Auditorium (foto Raniero Carloni).
6. Ingresso principale all’Auditorium (foto Raniero Carloni).
7. Rampe esterne (foto Raniero Carloni).
8. Nuovo teatro dell’Opera, in Costi D. (a cura), ABDR. Temi, opere e progetti, Electa Architettura, Milano 2015, p. 153).
9. Vista complessiva dell’Auditorium (foto Moreno Maggi, fonte: Costi D., Nuovo teatro dell’Opera, in Costi D. (a cura), ABDR. Temi, opere e progetti, Electa Architettura, Milano 2015, p. 155).
10. Torre scenica (foto Raniero Carloni).
11. Foyer principale (foto Raniero Carloni).
12. Traguardi interni nel foyer (foto Raniero Carloni).
13. Vista della grande sala lirica dal palcoscenico (foto Raniero Carloni).
14. Vista della grande sala lirica dalle balconate (foto Raniero Carloni).
15. Vista nella platea della grande sala lirica (foto Raniero Carloni).
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